L’occasione progettuale nasce dalla richiesta dei committenti di dare forma al recupero abitativo del sottotetto della loro villa di famiglia realizzata a metà gli anni ’30. La villa si inserisce all’interno di un parco privato riprotetto dalla viabilità pubblica, caratterizzato dalla presenza di faggi e carpini centenari molto pregiati.
L’edificio originale, robusto e di raffinata fattura, era stato già interessato da un precedente intervento verso la fine degli anni ’80, opera intesa a realizzare un avancorpo di distribuzione verticale con ampie scale a servizio del piano nobile, al fine di renderlo indipendente dal piano terra. Lo Studio ha lavorato ad una proposta-sintesi tra l’esigenza espressa del massimo incremento volumetrico e la volontà di non snaturare le caratteristiche architettoniche e costruttive del manufatto preesistente.
Costruito con fondazioni continue in calcestruzzo, muratura portante e solette in laterocemento, l’edificio possedeva limiti statici fortemente vincolanti che hanno suggerito un sistema costruttivo leggero in carpenteria metallica prefabbricata, da rivestire successivamente con pannelli-sandwich coibentati in legno e sughero ed una pelle in lastre di rame graffato su disegno. La definizione del sistema-tetto asseconda la composizione architettonica preesistente, riportando in elevato il ritmo di pieni-vuoti che già caratterizza le facciate principali, avendo la cura di realizzare proporzioni volumetriche in armonia con il peso complessivo del fabbricato originale. La soluzione a secco, oltre a ridurre i tempi di realizzazione e controllare il livello di qualità del manufatto, ha permesso un ottimo efficientamento delle prestazioni energetiche del sottotetto.
La nuova copertura è stata inoltre dotata di predisposizioni puntuali per la successiva installazione integrata di pannelli solari e fotovoltaici in modo da non comprometterne l’aspetto complessivo.
Nella sua mimesi l’intervento non rinuncia a stabilire un forte rapporto con la modernità, laddove con piccoli dettagli e tratti visibili nel disegno del rivestimento in rame, stabilisce un codice grafico inusuale per i tetti tradizionali alla Mansart.
Contestualmente alla realizzazione del recupero, gli spazi del secondo piano sono stati completamente ripensati in funzione della nuova addizione, con una distribuzione più efficiente ed arredi su disegno.